La sanità britannica scende unita in piazza. Non succedeva dal 1982

La sanità britannica scende unita in piazza. Non succedeva dal 1982

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La sanità britannica scende unita in piazza. Non succedeva dal 1982


Migliaia di infermieri, ostetriche, personale delle ambulanze e segretari di uffici medici della Sanità pubblica brittanica hanno effettuato oggi uno sciopero di quattro ore per reclamare aumenti di salario. Non accadeva dai tempi della Thatcher ed esattamente dal 1982. Sono stati tuttavia assicurati i servizi essenziali di assistenza e le emergenze. La bestia nera dei camici inglesi è il ministro della Sanità Jeremy Hunt, reo di aver ignorato le richieste del comparto rispetto agli aumenti di salari e di un più equo pagamento degli straordinari. Negli ultimi anni vi sono stati alcuni scioperi di medici e di professionisti, ma per la prima volta dopo trentadue anni, le sette sigle sindacali più importanti del Paese hanno concordato di unire le braccia in un unico grande sciopero per dare un segnale forte al premier David Cameron, colpevole tra le altre cose di non essere intervenuto, dopo le dichiarazioni del ministro Hunt che aveva pubblicamente snobbato le raccomandazioni di un organismo indipendente che suggeriva un aumento dell'1% dei salari. «Se lo facessimo», ha detto all'emittente nazionale Bbc, «i direttori degli ospedali sarebbero costretti a licenziare 4mila infermieri quest'anno e 10 mila l'anno prossimo». Argomenti giudicati poco convincenti dai sindacati di fronte alle performance dell'economia britannica che nel 2014 dovrebbe archiviare una crescita di oltre il 3%. Secondo un'indagine dell'Unison, il principale sindacato dei lavoratori della sanità britannici, a causa dei sacrifici imposti negli ultimi anni il 20% dei salariati è stato costretto a trovarsi un secondo lavoro

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