No di Scienza&vita al farmaco che sospende la pubertà
Un "giudizio globale critico" che evidenzia "parziale incoerenza tra premesse e conclusioni" e in cui si sottolinea il timore di un abuso nella pratica clinica. Così l'associazione Scienza & Vita valuta il parere del Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) circa la possibilità di somministrare un farmaco che 'sospende' la pubertà ad adolescenti affetti da Disforia di Genere, la patologia per cui non ci si riconosce nel sesso di nascita. E' di alcuni giorni fa il documento del Comitato che, limitatamente ai casi in cui gli altri interventi siano risultati inefficaci e con la supervisione di un'equipe medica, ritiene eticamente accettabile la prescrizione della triptorelina.
Ma "alcune importanti questioni permangono irrisolte, suscitando dubbi e perplessità", scrive Scienza & Vita. I dubbi riguardano "la sostanziale carenza di letteratura scientifica che attesti evidenze di sicurezza ed efficacia di questo tipo di trattamento e mancanza di prove che il blocco della pubertà possa costituire una condizione favorevole alla risoluzione del suo dissidio d'identità". Inoltre, si segnala "la problematicità dell'ottenimento di un vero consenso informato da parte dei soggetti da trattare, ovvero adolescenti, peraltro in condizioni psicologiche spesso difficili e alterate". Permane infine, conclude Scienza & Vita, "il timore che la pratica clinica quotidiana possa degenerare, finendo per ridurre la soluzione ad un problema così complesso per la persona alla banale somministrazione di una molecola"Fnte: Dottnet