Il 40% dei ragazzi convive con una malattia andrologica

Il 40% dei ragazzi convive con una malattia andrologica

A minacciare la capacità di procreare ci sono diversi fattori: endocrini, genetici, patologie autoimmuni, malattie sessualmente trasmesse e obesità
Almeno tre uomini su dieci hanno difficoltà a concepire e tra il 30 e il 40% dei giovanissimi maschi tra i 16 e i 18 anni convive con una patologia andrologica, spesso non diagnosticata, che potrebbe compromettere la salute riproduttiva, come varicocele o fimosi.  Disturbi che, se riconosciuti e trattati, sono reversibili. Secondo il Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita, la percentuale di uomini infertili è di quasi il 30%.  A minacciare la capacità di procreare sono moltissimi fattori: endocrini, genetici, patologie autoimmuni, malattie sessualmente trasmesse e obesità. A questo si aggiungono fattori ambientali e abitudini come fumo, alcol, uso di droghe, esposizione all'inquinamento. Esserne consapevoli da giovani può contribuire a prevenire il problema una volta adulti.

"C'è molto da fare nei giovanissimi, orfani della visita di leva, che era una efficace forma di screening della popolazione maschile di possibili problemi dell'apparato uro-genitale", spiega Salvatore Sansalone, ricercatore all'Università di Roma Tor Vergata e responsabile del Centro per la Prevenzione dell'infertilità Maschile della Clinica Sanatrix. Per un giovane maschio su 10 ad esempio un piccolo intervento chirurgico basta a scongiurare il rischio di veder svanire il desiderio di paternità: in particolare a esser trattati possono essere il varicocele (la dilatazione delle vene del testicolo), la fimosi (il restringimento del prepuzio), il frenulo corto, l'idrocele (una raccolta di liquido nel testicolo). "Tutti queste patologie", chiarisce l'esperto, "sono identificabili con un semplice esame obiettivo". Altro rischio per la fertilità è dovuto all'obesità.  "Come dimostrato da recenti studi - conclude Sansalone - una peggiore qualità degli spermatozoi e ridotti livelli di testosterone sono direttamente proporzionali all'aumento dell'indice di massa corporea".

Fonte: Dottnet
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