osservazioni medico oculistiche - Indometacina e Macula

Osservazioni e Riflessioni Cliniche - Indometacina e Macula

2013-11-06 00:00:00 - Indometacina e Macula

L'uso dei Fans e in special modo dell'indometacina nelle problematiche retiniche, con particolare riguardo all'edema maculare post operatorio dopo intervento di cataratta e' pratica terapeutica non recente. La trasmissione dell'impulso nervoso intraretinico e' particolarmente influenzato dalla presenza di edema intercellulare, spesso non rilevabile come semplice spessore retinico aumentato agli HD-OCT. Nelle trazioni da membrane epitetiniche lo spessore può non essere aumentato e il visus trovare un miglioramento, con invariati spessori, dopo uso di Indometacina 0,50%. L'esperienza clinica personale con Indometacina 0,50% somministrata per lunghi periodi, mi porta ad affermare che spesso il visus contrasta con gli spessori. Si possono avere visus diversi con gli stessi spessori nelle medesime retine. L'uso di Indometacina 0,50% a collirio, inizialmente a frequenza elevata (4/6 volte al di) e dopo con un dosaggio di mantenimento variabile da caso a caso, provoca un miglioramento sensibile e stabile delle condizioni visive complessive dei pazienti, rilevabile anche al test di Hishihara ed all'Amsler Multicolor. Una retina "asciutta" è fondamentale per una buona trasmissione dell'impulso nervoso. Continuare per tempi prolungati la terapia con indometacina, con controlli seriati, mi ha portato al convincimento che molta chirurgia retinica, di incerta elezione chirurgica, può essere posticipata nel tempo, con mantenimento di invariate condizioni visive complessive, spesso migliori dei risultati post-operatori e a volte evitata. L'integrità' della Membrana Limitante Esterna, MLE è condizione necessaria ed obbligatoria per conseguire questi risultati più dell'integrità degli strati Mioide e Ellissoide pure importanti, come attestato da più studi scientifici. L'uso di Indometacina 0,50%, anche con spessori non diminuiti, porta vantaggi visivi non trascurabili. Infatti la diminuzione dell'edema inter cellulare non visibile agli OCT, migliora la trasmissione dell'impulso elettrico, che com'è' noto non beneficia di un abitat. "umido", migliorando il visus nonostante gli spessori retinici possano restare invariati. Diminuzione degli spessori retinici possono essere ottenuti con il Fans se non esistono trazioni vitreali evidenti all'OCT. Ma anche in questi casi l'indometacina funziona, anche se non in modo eclatante. Non gli stessi effetti ho trovato con altri Fans di ultimissima generazione che d'altronde è pericoloso usare a dosi elevate, come attestato dai relativi bugiardini, se non altro per problemi medico-legali, che nessuno certamente desidera. Con l'indometacina allo 0,50%, che utilizzo senza problemi da anni in ormai decine di pazienti, e' possibile un uso maneggevole e senza rischi del farmaco, anche ad alte dosi e con risultati spesso sorprendenti, continuando la terapia di mantenimento per tutto il corso della patologia. Non vedo perché, infatti, non si deve continuare una terapia anti edema in una patologia cronica che produce distruzione cellulare, con inevitabile cascata antiinfiammatoria di citochine e altri componenti della catena flogistica. La retina funziona se la catena cellulare si trova in un ambiente "asciutto" e l'indometacina 0.50% aiuta a determinare un'omeostasi favorevole agli scambi sinaptici intraretinici. L'uso cronico, adeguatamente dosato del Fans, potrebbe altresì evitare il viraggio delle maculopatie verso forme neovascolari, temibili e devastanti per la funzionalità visiva residua. Naturalmente questa ulteriore caratteristica terapeutica a lungo termine del Fans, avrebbe bisogno di una conferma scientifica ben più autorevole del riscontro clinico singolarmente testimoniato, con uno studio a doppio cieco e cross-sectional analysis. firma


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