dolore agli occhi mal di testa cause e terapie

dolore agli occhi mal di testa cause e terapie

Il dolore agli occhi viene riferito molto spesso durante le visite oculistiche, anzi è una delle cause che più frequentemente porta i pazienti a consultare l'oftalmologo.
Dalla mia esperienza ho verificato che è di gran lunga più frequente nelle donne e che molto spesso risulta essere non un problema bulbare diretto ma un riflesso dell'irritazione della prima branca del trigemino.
Un modo per capire se è il bulbo la causa del dolore è quello di verificare l'iperemia della congiuntiva bulbare. Se il bulbo è bianco, quasi sempre il dolore è dovuto a un risentimento trigeminale facilmente diagnosticabile con la digitopressione sui trigger point d'emergenza.
Le cause della dolenzia trigeminale sono molteplici. La più frequente è la sinusite, ma anche cheratiti pregresse o uveiti , anche se in quiescenza possono, determinare, magari al cambio di temperatura o per problematiche sistemiche difficilmente riscontrabili, un dolore a volte sordo, a volte puntorio, riferito al bulbo oculare.
Se invece il bulbo oculare è rosso allora il dolore è sicuramente di pertinenza strettamente oftalmologica.
Alcune volte una blanda uveite con lieve tyndall può determinare un risentimento algico al bulbo oculare non particolarmente ipermico, e quindi causare una errata diagnosi. Infatti, se non si osserva sistemicamente la camera anteriore con la lampada a fessura con luce ristretta, difficilmente si può arrivare ad osservare una blanda corpuscolarità dell'acqueo nella camera anteriore. Sicuramente la diagnosi può essere agevolata da una buona anamnesi oculare, che deve spingersi ad un passato anche remoto delle patologie pregresse del paziente.

Il dolore agli occhi , in generale, può riguardare

Cornea

la prima menbrana trasparente che viene attraversata dalla luce, riccamente innervata senza vasi formata da 5 strati sovrapposti e bagnata dal film lacrimale.

Congiuntiva

l'ultrasottile copertura trasparente del bulbo oculare e delle palpebre riccamente vascolarizzata ed innervata, che protegge il bulbo oculare e che termina al limite con la cornea nella zona anatomica chiamata limbus.

Iride

La parte dell'uvea visibile dall'esterno, che determina il colore dell'occhio con al centro un foro chiamato pupilla da dove passa la luce, che presenta un diametro variabile secondo l'intensità della luce stessa, restringendosi (miosi) con intensa illuminazione e dilatandosi al buio (midriasi). Così facendo permette per quanto possibile la migliore illuminazione possibile secondo le condizioni di illuminazione ambientale al fine di una migliore visione.

Orbita

Parte ossea del cranio che accoglie il bulbo oculare con un volume molto maggiore rispetto al bulbo stesso. Oltre al bulbo oculare l'orbita accoglie i muscoli oculari, i vasi dell'occhio, il nervo ottico, i nervi sensitivi dell'occhio, il grasso periorbitario che protegge il bulbo e che riempe il restante volume dell'orbita stessa non occupata direttamente dall'occhio.

Muscoli estrenseci dell'occhio (muscoli extraoculari)

che servono per la motilità del bulbo oculare.

Nervo Ottico

Secondo paio dei 12 nervi cranici, che trasmette elaborata dalla retina al cervello è costituito da 1/1,2 milioni assoni canglionari retinici.

Palpebre

che proteggono con il loro movimento involantario (ammiccamento) il bulbo oculare durante il riposo notturno e permettono al film lacrimale di lubrificare tutta la superficie del bulbo oculare.

Le problematiche cliniche oculari che possono causare dolore agli occhi sono :

Abrasione corneale.

Si intende per abrasione corneale un'alterazione di solito superficiale dell'epitelio corneale che si manifesta in maniera in maniera palese attraverso l'osservazione con la lampada a fessura e la colorazione del film lacrimale con fluoresceina. Può essere causata da corpi estranei, foglie di vegetazione, unghiate o da qualsiasi altro materiale tagliente che viene a contatto con la cornea. Le più gravi abrasioni corneali sono quelle dovute da taglio per foglia di ulivo, per un'unghiata accidentale. Questi tipi di abresioni velocemente guariscono ma altrettanto velocemente possono determinare una sindrome cononsciuta come cheratopatia traumatica recidivante molto fastidiosa e difficile da curare in maniera definitiva. Le abrasioni determinano sensazione di corpo estraneo, dolore puntorio, iperemia della congiuntiva bulbare, per cui il dolore agli occhi accusato è sicuramente dovuto alla cornea che, come si è detto, è uno degli organi più riccamente innervati del nostro corpo.

Infezioni Corneali

La cornea può infiammarsi sia a causa di virus che per causa di batteri. Nei virus il più frequente è il virus erpetico che determina la cheratite dendrica, la più frequente manifestazione dell'herpes corneale. L'infezione è più rara molti possono essere i batteri chiamati in causa. Le infezioni batteriche corneali sono sicuramente un momento di allarme e di emergenza per le funzioni visive. Gli ascessi corneali più frequenti sono dovuti all'uso di lenti a contatto contaminate. Se prese in tempo possono guarire con un restitutio ad integrum completa ma se trascurate, possono portare alla perdita della cornea. Altre temibili infezioni non virali sono le infezioni da fungo ancora più temibili e meno aggredibili terapeuticamente. Sia le infezioni batteriche che quelle fungine, possono essere gestite in un ambultatorio privato solo nei casi meno gravi. La mia esperienza è quella di consigliare il ricovero ospedaliero anche in day hospital anche per il prelievo bioptico e la tipizzazione dell'agente infettante. Le ulcere infettive da lenti a contatto, che sono le più frequenti possono lasciare come residuo una cicatrice (leucoma) della cornea che se è sull'asse ottico, può far diminuari anche considerevolmente il visus finale del paziente.

Congiuntivite

è l'infiammazione della congiuntiva, il rivestimento ultrasottile sopra la parte anteriore dell 'occhio e sulla parte interna delle palpebre. Allergie o infezioni (virali o batteriche) possono causare congiuntivite, o congiuntivite I vasi sanguigni della congiuntiva diventano gonfie, e la parte normalmente bianca dell'occhio guarda rosso. Altri sintomi generalmente includono prurito e scarico.

Blefarite

si verifica quando vi è l'infiammazione o infezione delle palpebre. Una sensazione di sabbia negli occhi, e talvolta il dolore, il risultato.

Corpi estranei.

Sono molto frequenti non solo tra gli operai edili o metalmeccanici ma può capitare anche casualmente senza alcuna implicazione con un'attività professionale specifica. Quando sono superficiali possono interessare, sopratutto la congiuntiva e la cornea.
I corpi estranei corneali sono quelli più dolorosi e che necessitano con più urgenza dell'oculista. Secondo la loro natura, possono essere più o meno penetranti e se, perforano a tutto spessore il bulbo mettono a serio rischio la funzionalità visiva con gravi conseguenze per il bulbo stesso. Alcune volte il percorso di alcuni corpi estranei è difficilmente individuabile e può trarre in inganno una osservazione superficiale. La loro apparente assenza nelle superfici del bulbo, ma la presenza di un tragitto a tutto spessore deve far ritenere che il corpo estraneo si trova già dentro la cavità bulbare.
La varietà della clinica dei corpi estranei, prevede anche quelli al di sotto della palpebra superiore che possono essere visibili solo con l'eversione della palpebra stessa. Questa manovra, apparentemente facile, è d'obbligo effettuarla ogni volta che un paziente avverte la sensazione di corpo estraneo senza alcun reperimento superficiale dello stesso.
Il corpo estraneo corneale viene tolto dall'oculista con l'ausilio della lampada a fessura e con un bistori (lancetta) a doppia punta smussa ed appuntita. Se metallico, il corpo estraneo corneale fa residuare ben presto un alone di rugine marrone che può essere eliminata con l'aiuto di micro frese meccaniche. Se il corpo estraneo, si trova nell'area pupillare della cornea, una volta tolto, può residuarne una cicatrice più o meno densa (nefelio/leucoma) con diminuzione possibile del visus.
E' scontato che togliere prima possibile il corpo estraneo è cosa utile e fa incorrere in minori complicazioni. A volte il corpo estraneo, risulta essere una piccola spina vegetale che è difficilmente riscontrabile, ma che deve essere tenacemente ricercata per evitare fastidiose abrasioni corneali e congiuntivali al paziente.
I corpi estranei penetranti, nella maggior parte metallici, sono una vera emergenza in oculistica e devono essere immediatamente inoltrati presso la più vicina divisione oftalmologica. Un corpo estraneo infetto, ritenuto nel bulbo, può dare un'endoftalmite batterica gravemente dannosa per la vista. E' d'obbligo effettuare un RX cranio, per scongiurare ogni possibile corpo estraneo metallico ritenuto nel bulbo in caso di incidente.

Il glaucoma

nella stragrande maggioranza dei casi non da dolore, perchè la sua forma più frequente, nella popolazione caucasica, è quella di glaucoma cronico semplice ad angolo aperto.
Il glaucoma acuto, vera emergenza in oculistica, è molto raro e dipende dalla conformazione dell'angolo camerulare. L'apertura che si determina tra il piano irideo e la superficie interna della cornea, al limbus, dovrebbe essere maggiore di 30 gradi. La determinazione dell'angolo camerulare deve essere fatta esclusivamente da un'oculista esperto per mezzo della lampada a fessura con l'ausilio di una lente gognioscopica che permette la visione diretta dell'angolo stesso.
Il glaucoma acuto provoca grande dolore ed arrossamento dell'occhio, diminuzione significativa della vista e può avere insorgenza casuale in occhi predisposti sopratutto dopo i 50/60 anni specialmente se è presente una ipermetropia medio-elevata o in occhi con cataratta inspessita (intumescente). E' più frequente nelle donne di piccola copertura e spesso sovrappeso.
Bisogna agire immediatamente per l'aumento repentino del tono oculare che, già digitalmente, può essere avvertito dal paziente palpando leggermente il bulbo oculare. La consistenza che si avverte alla palpazione del bulbo oculare rende l'occhio "lapideo" come una pietra rispetto al bulbo contro laterale naturalmente morbido.
Un altro segno che può allertare il paziente, che presenta un glaucoma acuto , è la midriasi (allargamento della pupilla) rispetto al controlaterale, per cui midriasi, dolore oculare improvviso, iperemia importante del bulbo, offuscamento della vista, indurimento alla palpazione del bulbo oculare sonon tutti sintomi che già soggettivamente possono e devono portare il paziente presso un pronto soccorso oculistico.
Se preso in tempo, nelle prime ore, la funzione visiva può essere risparmiata, poichè l'ipertono oculare causa danno al nervo ottico che, con toni molto elevati, ha una resistenza relativamente limitata nel tempo.

Uveite

L'infiammazione dell'uvea è una causa frequente di dolore oculare.
Si può avere un dolore acuto nelle forme infiammatorie spesso virali della parte anteriore dell'uvea (iridocicliti) che sono le forme più frequenti clinicamente.
Le infiammazioni della parte posteriore dell'uvea invece (coroiditi), sono meno dolorose per il paziente ma assolutamente più pericolose per la funzione visiva.
Le cause dell'infiammazione dell'uvea sono spesso misconosciute. L'affezione è frequentemente recidivante è, di solito, dopo il secondo episodio si prescrivono una serie di indagini di laboratorio al fine di trovare la causa sistemica della malattia oculare. Queste indagini di laboratorio vengono indirizzate verso il sistema immunitario del paziente e la ricerca di biomarker per malattie del connettivo - reumatiche che più spesso sono frequenti dopo i 40 anni.
Il quadro clinico di una iridociclite è di pertinenza esclusiva dell'oculista. Il paziente avverte soggettivamente un offuscamento del visus, dolore sordo e spesso subentrante, iperemia congiuntivale, miosi (pupilla ristretta) dell'occhio interessato rispetto al contro laterale.
Alcune volte il quadro uveitico si può associare ad un ipertono oculare delineando il quadro clinico di una uveite ipertensiva in cui, la componente dolore assume caratteristiche più importanti. Quasi sempre è mono laterale e, se non supportata da malattie sistemiche concomitanti, il quadro può essere risolto in moodo brillante.
Per maggiori informazioni visita la pagina Uveiti

Neurite ottica

La neurite ottica è fortunatamente molto rara, e costituisce un grave pericolo per la funzione visiva del paziente. Per neurite ottica si intende l'infiammazione del nervo ottico che ha 1/1,2 milioni di assoni, di pertinenza delle cellule ganclionari della retina. Questi assoni portano le informazioni visive dalla retina ai corpi genicolati laterali ed infine alla corteccia calcarina.
Le cause più frequenti di neurite ottica sono le virali ma, sempre più frequentemente, il nervo ottico può essere interessato da malattie sistemiche concomitanti. La più terribile malattia sistemica che può dare neurite ottica, anche come primo sintomo, è la sclerosi multipla. I sintomi della neurite ottica, qualsiasi sia la causa, sono : offuscamento visivo fino all'azzaramento del visus, discromatopsia, cioè deficit nel distinguere i colori, riscontrabile con un visus ancora conservato, dolore soggettivo avvertito dal paziente al movimento del bulbo oculare, comparsa di scotomi (aree scure nel campo visivo) mentre il bulbo esternamente non è minimamente arrossato.
L'oculista si trova di fronte ad un quadro oftalmoscopico di iperemia della pupilla ottica, sopra elevata sul piano retinico ma non troppo, in modo da poter distinguerla dalla papilla da stasi dovuta a ipertensione endocranica, in cui la pupilla è molto rigonfia sul piano retenico con la presenza di emorragie sparse quasi sempre assenti nelle neuriti.
Altri segni di distinzione sono che il visus nella papilla da stasi è solo parzialmente diminuito, discromatopsia quasi assente, così come assente è il dolore al movimento bulbare. Chiaramente l'eziologia è diversa anche se spesso si richiede una risononza magnetica nucleare del encefalo e dell'orbita in entrambe le patologie oltre ad una consulenza neurologica.

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