Tumore colon retto, Sige: lo screening riduce l'incidenza ma aumentano i casi tra i più giovani

Tumore colon retto, Sige: lo screening riduce l'incidenza ma aumentano i casi tra i più giovani

L'introduzione di programmi di screening per il carcinoma del colon retto nella fascia di popolazione tra i 50 e 69 anni contribuirebbe alla riduzione dell'incidenza e della mortalità nella classe demografica di riferimento. Un dato che fa da contraltare a una tendenza ben più preoccupante: l'aumento dei casi nelle fasce demografiche più giovani, soprattutto tra i 20 e 29 anni. A lanciare l'allarme è la Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige), che tramite comunicato diffonde gli ultimi rilevamenti in materia provenienti da studi internazionali. 

Malgrado gli sforzi nella diffusione delle pratiche di screening e prevenzione, «il tumore del colon retto resta, tuttavia, uno dei grandi big killer», come spiega Luigi Ricciardiello, professore associato di Gastroenterologia dell'Università di Bologna e Chairman del Research Committee, United European Gastroenterology. «Secondo dati Aiom-Airtum nel 2018 nel nostro paese sono circa 28.800 i nuovi casi di colon retto negli uomini e 22.500 nelle donne».

L'aumento dell'incidenza nelle fasce demografiche al di sotto dei 50 anni sarebbe testimoniato da uno studio europeo condotto tra 188mila giovani adulti di 20 Paesi, che sottolinea un aumento fra i 29 e 39 anni, e da uno studio italiano, condotto sugli under 50 di Milano nel periodo compreso fra 1999 e 2015.

Un incremento dei casi precoci che troverebbe nell'aumento dell'obesità giovanile e negli stili di vita errati alcune delle cause principali, oltre che ovviamente al maggior ricorso alle tecniche diagnostiche, che riuscirebbero a intercettare più casi che in passato. Come spiega la Sige, "Bisogna tuttavia tener presente che molti dei fattori di rischio che portano all'obesità - sedentarietà, scarso consumo di frutta e verdura, consumo di carni rosse e processate - si associano anche ad un maggior rischio di cancro del colon retto: alla luce di questi dati epidemiologici a preoccupare è soprattutto la crescente obesità tra bambini e adolescenti, che rappresenta un vero e proprio 'problema' di sanità pubblica".

I dati a livello mondiale parlano chiaro: da 2.416 studi emerge un quadro di significativo incremento dell'indice di massa corporea nelle fasce demografiche 5-19 anni tra il 1975 e il 2016, anno in cui i bambini e gli adolescenti obesi erano circa 124 milioni. Lo studio condotto su 21 Paesi dalla Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi) dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), stima 398mila casi di obesità grave su 13,7 milioni di bambini fra i 6 e 9 anni, circa il 2,9%, con livelli più elevati nell'Europa meridionale, specialmente fra i maschi. In Italia la prevalenza di casi di obesità, sovrappeso e obesità grave sarebbe del 43%.
«A scendere in campo per queste iniziative devono essere non solo le società scientifiche ma anche le scuole- spiega il presidente della Sige Domenico Alvaro - dove sono diventanti improcrastinabili programmi educazionali volti ad insegnare ai nostri bambini ed adolescenti i corretti stili di vita oltre che le nozioni basilari di come si possono prevenire malattie ad alto impatto sociale».

Fonte Doctor 33
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