malattie degli occhi casi clinici reali :Capsulotomia Yag laser con riproliferazione

Malattie degli Occhi Casi Clinici Reali : Capsulotomia Yag laser con riproliferazione

Capsulotomia Yag laser con riproliferazione Prima foto: dopo allargamento della capsulotomia che si stava restringendo come si vede nella seconda fotografia mostrata ad un anno di distanza. La capsulotomia Yag laser dopo intervento di cataratta e IOL in camera posteriore è un'operazione ambulatoriale e senza rischi particolari per il paziente, anche se è necessario chiedere il consenso informato, prima di procedere all'esecuzione del laser. Anche questa tecnica apparentemente banale però può essere eseguita con maestria o con approssimazione e con maggior danno per il paziente. E' frequente trovare IOL lesionate dallo Yag dopo capsulotomie, anche se il visus finale non ne risente quasi mai. Queste lesioni minuscole sulla superficie posteriore della lente artificiale, se numerose e confluenti, comunque possono dare fenomeni di aloni ed abbagliamento visivo, oltre ad apportare una minore qualità del visus finale. Per evitare tali inconvenienti lesioni, che a volte si verificano oltre ogni buona intenzione e tecnica da parte dell'operatore, anche più accorto ed esperto, per movimenti minimi del paziente o per piccoli sfuocamenti delle mire di fissazione dello YAG, bisogna eseguire lo Yag con la pregiudiziale idea di evitarle. Si deve fuochettare ancor più posteriormente il laser e le sue mire, che nello Yag laser sono di solito quattro, cosa che rende particolarmente difficile metterle tutte a fuoco, se la capsula posteriore non è sullo stesso piano, come spesso accade nelle secondariie di vecchia data. In questa paziente a distanza di un anno circa il bordo della capsulotomia appare ingrossato per riproliferazione del bordo capsulare.

Capsulotomia Yag laser con riproliferazione Prima fotografia: capsulotomia che si sta restringendo; seconda foto dopo allargamernto Yag della capsulotomia. Altro caso di riproliferazione del bordo capsulare dopo un primo Yag laser per cataratta secondaria. Non si è proceduto a tagliare le masse più evidenti per non farle cadere in vitreo, cosa non auspicabile, per possibili trazioni secondarie e per possibilità di fogosi. La capsulotomia allargata è stata eseguita seguendo i punti di tensione della capsula posteriore, dove le masse erano meno evidenti, ampliando comunque la zona ottica, a discapito dell'aspetto finale non circolare della capsulotomia stessa. Questo anche per evitare di usare delle intensità elevate dello Yag con frammentazione eccessiva delle masse di proloferazione che cadrebbero in camera vitrea. E' descritto in letteratura l'evenienza di lacerazioni retiniche e distacchi di retina dopo capsulotomia Yag laser. La condizione di riprendere una capsulotomia già effettuata a distanza di tempo per riproliferazione del bordo capsulare si verifica più frequentemente se l'intervento chirurgico di cataratta si conclude senza una pulizia meticolosa dell'equatore del sacco capsulare, spesso perchè la cataratta è molto dura e/o per lassità della zonula, che inducono il chirurgo a tralasciare una più fine pulizia del cul di sacco capsulare, per evitare rotture della capsula posteriore o disinserzioni dalla zonula. La terapia con antiinfiammatori non steroidei a cicli e per lungo tempo può ridurre la proliferazione ed evitare in parte l'opacamento della capsula posteriore. Il corretto posizionamento della IOL nel sacco con un buon centramento del corpo ottico della stessa, concorre e non poco a mentenere pulita la capsula posteriore nel tempo.


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