malattie degli occhi casi clinici reali :Foro Retinico Periferico Gigante

Malattie degli Occhi Casi Clinici Reali : Foro Retinico Periferico Gigante

Foro Retinico Periferico Gigante Foro retinico gigante periferico con imaging a grande campo fotografato dopo 4 anni dal primo controllo. Per tale caso ho chiesto l'apertura di una Consensus Conference alla quale hanno risposto molti colleghi. La discussione su questo caso è integralmente riportata negli articoli pubblicata su Oftalmologia Domani. 

 
Grande foro retinico periferico supero temporale in paziente giovane adulta di sesso femminile, senza anamnesi personale e familiare per altre patologie o di traumi, asintomatica, difetto rifrattivo ≤ 1D non rilevante, visus corretto 20/20, tono oculare 14 mmHg in ambo gli occhi. Il foro retinico, all’apparenza a tutto spessore per l’intera sua area, lievemente ovalare con diametri di 3 mm x 5 mm circa all’esame fotografico standard, presenta un bordo non sollevato, sclerotico, bianco-grigiastro, che non si discosta dal piano retinico dopo indentazione sclerale, senza apparenti trazioni vitreali con lente corneale a tre specchi.

Oltre agli interrogativi sulla sua possibile patogenesi, la decisione nell’immediato era se trattare o non trattare con argon laser. Dopo attenta valutazione ho deciso di non trattare e rivedere la paziente a distanza di 6 mesi, considerando che un trattamento intorno al foro, anche condotto in modo leggero, potrebbe essere in questa fase dannoso per i rapporti vitro-retinici. Il corpo vitreo è, infatti, completamente adeso, non fluido, con ialoide integra per quanto visibile.

Il trattamento argon laser prevederebbe per lo meno 400/600 spot. Considerando per semplificare il foro come circolare, con diametro medio di 4 mm, la lunghezza della sua circonferenza (diametro x 3,14) è 4 mm x 3.14 = ± 12,56 mm = ± 12.560 micron. Scegliendo per esempio un’apertura spot di 100 micron, il numero totale di spot è uguale a 12.560 : 100 = 125,6 spot X 3/4 file concentriche, per un totale di oltre 500 spot. Se si considera che molti spot si sovrappongono, non arrivano a sbiancare efficacemente la retina e devono essere ripetuti, l’ammontare totale di energia diventerebbe veramente importante.


Foro Retinico Periferico Gigante Bisogna inoltre considerare che l’energia degli spot a distanza dal margine atrofico/sclerotico potrebbero favorire la formazione di minime trazioni vitreali, con allargamento secondario del foro stesso. Il foro, in adiacenza della base del vitreo, permetterebbe un trattamento circolare per 360°. Qualora si decidesse di intervenire tale modalità di barrage sarebbe, a mio parere, da preferire per non lasciare zone del bordo libere, e creare rapporti di forza vitreo-retinici differenziati lungo il perimetro della circonferenza. Un trattamento circonferenziale, lambendo la base vitreale potrebbe, d’altro canto, favorire la creazione nel tempo di tensioni vitreo-retiniche e fughe lacerative. E’ inoltre ben nota la correlazione temporale tra i trattamenti periferici argon laser, così frequenti, intensi e spesso inutili degli anni Ottanta e Novanta, e i rimaneggiamenti dell’EPR in macula. La paziente presenta un visus di 20/20, test di Amsler multicolore negativo e totale assenza di alterazioni maculari. Il foro non ha altri segni di pericolo che la sua stessa presenza, non ha opercolo, condizione che conferma la sua origine non trazionale, conseguenza probabile di una meiopragia/atresia congenita settoriale della retina periferica, contrapposto, per istologia e patogenesi, alla più comune ipertrofia dell’EPR. Per tutte queste motivazioni si è aperta un Consensus Conference che potrete leggere sul mio sito oppure chliccando su Google: "Foro retinico periferico gigante:Consensus Conference".
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