osservazioni medico oculistiche - La Tonometria Biomeccanica

Osservazioni e Riflessioni Cliniche - La Tonometria Biomeccanica

2015-01-21 00:00:00 - La Tonometria Biomeccanica

E' ormai tempo di passare da una misurazione solo tecnica di applanazione, diretta o indiretta della IOP ad una sua misurazione con integrazione biomeccanica, in modo da poter valutare pienamente le resistenze offerte dalle strutture del bulbo oculare che, inevitabilmente, si oppongono alle forze esterne applicate, vuoi a contatto che no-contact, per così poterle sottrarle efficacemente dal dato tonometrico inizialmente rilevato. Questa progettualità strumentale ancora non stata prospettata, almeno alle mie conoscenze attuali, ma studi recenti di Review hanno preso in considerazione molti dei parametri anatomici del segmento anteriore, per verificarne almeno statisticamente la loro influenza sul tono oculare. Mi riferisco precisamente allo studio "The biomechanical properties of the cornea and anterior segment parameters" di Ho Sik Hwang, Seh Kwang Park e Man Soo Kim, studio retrospettivo su 1020 pazienti del BGN Eye Clinic in Corea. Lo studio è di grande rilevanza scientifica e, per la prima volta, prende in considerazione parametri strutturali oltre la pachimetria e la curvatura corneale. Se si legge nella sezione Osservazione Cliniche di questo Sito "Il Vero Tono Oculare" da me scritta nel 2012, in aggiunta al brevetto nazionale ed internazionale del 2004 e 2006 per la costruzione di uno strumento tonometrico che integrasse spessore e curvatura corneale nella determinazione della IOP, si può constatare facilmente la sovrapponibilità delle intenzioni, tra quanto da me scritto e la ricerca effettuata in Corea. Il punto a vantaggio della mia proposta è quello di passare da un rapporto puramente statistico tra i dati raccolti con gli strumenti in commercio, ORA, Orbscan, Pentacam, Ultrasuoni Nidek, utilizzati in questo prestigioso studio, alla vera e propria caratterizzazione meccanica dei singoli parametri strutturali, spessore, curvatura, volume, bianco-bianco corneale, profondità e/o massima altezza e apertura angolare della Camera anteriore, utilizzando un SD-OCT da camera anteriore AS-OCT o meglio uno Sweet Source invece di una Scheimpflug Camera rotante.  Trovando algoritmi integrativi di correlazione, singoli e correlati idonei per un calcolo sommatorio, si potrebbe arrivare, con un data-base adeguato per età e razza di riferimento, a più veritieri dati di risposta. Solo così si potrà avere piena contezza di quanto la IOP possa essere variata dalle strutture bulbari, non scordandoci della resistenza sclerale globale, trascurata finora,ma altrettanto importante. Si avrebbe un valore personalizzato della IOP certamente più veritiero ed indicativo per ogni decisione clinico-terapeutico. Una più completa trattazione dell'argomento potrete trovarla nel mio articolo del primo numero dell'Oftalmologia Domani 2015 diretta dal dottor Costantino Bianchi in uscita per marzo, per cui non anticipo altri dati e riflessioni. firma


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