osservazioni medico oculistiche - I dati numerici da sapere del bulbo oculare e imaging Widefield

Osservazioni e Riflessioni Cliniche - I dati numerici da sapere del bulbo oculare e imaging Widefield

2018-06-11 00:00:00 - I dati numerici da sapere del bulbo oculare e imaging Widefield

Un bulbo emmetrope dai dati della letteratura ha un peso di circa 7 grammi, ha una lunghezza di 24 mm. Ma l'imaging Widefield e Ultra-Widefield ha aperto nuovi scenari e nuovi quesiti. Si è d'accordo a considerare un'imaging Widefield se l'apertura sul polo posteriore è di almeno di almeno 50°. I nostri fundus camera tradizionali si spingevano fino a 45° e con montaggio fino a 60° gradi circa.  L'EDTRS, Early Treatment Diabetic Retinopathy Study, che tanta parte del nostro sapere ha contribuito nella conoscenza della retinopatia diabetica con i suoi dati, ha utilizzato 7 campi che coprivano un'apertura di 75°, imaging ritenuto indispensabile per meglio individuare le lesioni retiniche anche periferiche in corso di diabete. I nuovi device permettono un'apertura a 200° e il Clarus 500 Zeiss, con montaggio a 6 campi si spinge fino a 267°. Ma come si ottengono questi dati goniometrici? Qual'è la lunghezza lineare della retina da ora serrata ad ora serrata?  E l'area in mm quadrati? Sono dati che in parte sono possibili ricavare con il software dello strumento: si può trovare la superficie dell'area fotografata, la lunghezza da estremo ad estremo a 200° e/o a 267°. Ma i dati goniometrici sono da accettare senza capire? Come si è arrivati a determinarli? Ho cercato di darmi una risposta, e sono partito da un cerchio ideale di 24 mm di diametro, come dovrebbe essere un bulbo emmetrope, e da una sfera di ugual diametro.  Quindi se il diametro è 24 mm il raggio è 12 mm; la lunghezza della circonferenza di questo cerchio ideale è: 2 x Π x raggio = 2 x 3,14 x 12 = 75,36 millimetri.Quando eseguo una fotografia a 200° e misuro da estremo ad estremo in bulbi senza difetti rifrattivi, trovo misure di 40 mm +/- 2mm. Quindi, dando per buono che i calcoli delle case costruttrici siano esatti, se fotografassi a 180° dovrei trovare una lunghezza lineare di 75,36/2=37,68 mm, cioè un'emicirconferenza perfetta. Quindi i calcoli tornano se trovo misure da 39 a 42 mm a 200°. Altra domanda che mi sono posto è la seguente: quant'è l'apertura angolare in gradi da ora serrata ad ora serrata? Così sarebbe coperta da imaging fotografico tutta la retina. E come conseguenza quanta parte di retina non si riesce a fotografare con il montaggio a 267°, apertura angolare di cui il Clarus 500 Zeiss è capace?  A queste domande si può rispondere se si conosce l'apertura in gradi del segmento anteriore, fatto come centro il centro della sfera ideale che stiamo considerando. Ebbene se si eseguono vari calcoli si trova che l'apertura in gradi del segmento anteriore, posto come corda una lunghezza di 12 mm da limbus a limbus, che è la distanza bianco-bianco, è di circa 60°. Semplificando, si trova 360°- 60° = 300° che sarebbe l'apertura goniometrica se la retina si estendesse fino al limbus. Ma il corpo ciliare ha una lunghezza di circa 6 mm tra parte plicata e plana che viene utilizzata per le intravitreali.  Quindi dovremo considerare almeno un angolo di 80/90 gradi che lascerebbe un'area retinica esplorabile oftalmoscopicamente di 360-90 gradi = 270 gradi; quindi i conti non tornano. Infatti dopo una fotografia a 267 gradi resta ancora non esplorata un'estensione retinica non trascurabile, che ci impone sempre di effettuare un'oftalmoscopia indiretta a fine visita a tutti i nostri pazienti, per evitare di trascurate e non individuare a volte pericolose alterazioni regmatogene, spesso silenti.  Se fotografiamo fino a 267°, l'arco di retina periferica che resta non compresa dall'imaging del Clarus 500 sarebbe: 300°-267°=33° circa. Quest'area si può fotografarla procedendo manualmente, con qualche difficoltà, avendo soggetti collaboranti.L'area retinica se fosse estesa per 360° potrebbe paragonarsi all''area della superficie di una sfera: 4 x Π x raggio al quadrato = 4 x 3,14 x 12 x 12 = 1808 millimetri quadrati circa.  Approssimiamo sempre il bulbo ad una sfera perfetta, con le limitazioni che questi calcoli presentano rispetto alla realtà. Se facciamo una semplice proporzione 360 : 1808 = 300 : X;  X =  1808 x 300/360 = 1507 millimetri quadrati circa dovrebbe essere l'area della retina visibile da ora serrata ad ora serrata. Ma come discusso quest'estensione è per eccesso. Comunque credo sia stato opportuno aprire questo dibattito per avere contezza dei dati forniti dalle case costruttrici dei moderni device. firma


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