L'angolo della lettura
13/07/2025 - Le politiche economiche e i dazi
Le lettere minatorie tanto temute sui dazi di Trump infine sono arrivate anche in Europa. Nonostante gli stati europei siano dal dopoguerra loro alleati, e un numero tra 67.000 e 105.000 soldati a stelle e strisce siano dislocati, in ambito NATO, nel Vecchio Continente, principalmente in Germania (37.000/54.000) ed in Italia (12.000 circa). Non stupisce la modalità ne’ il tono arrogante e spocchioso utilizzati dal biondo scapigliato fluente presidente US, quanto la subalternità e la supina accettazione europea e delle democrazie mondiali a questa politica americana, che definirla “bullesca” è solo un paludato e benevolo complimento. E stupisce e irretisce ancor di più la subalternità del parlamento US, il silenzio colpevole dell’opposizione democratica, l’inerzia delle istituzioni statunitensi da sempre considerate baluardo di democrazia, esempio da imitare. Se c’è una guerra da temere veramente, con assoluto riverente e commosso inchino alle vittime dei tanti conflitti guerreggiati in atto, verso i quali a tutt’oggi pochi ed inefficaci sforzi diplomatici sono veramente protesi, e’ proprio la guerra dei dazi. L’economia è la vera bilancia di ogni equilibrio, l’ago azimutale che la politica internazionale deve seguire per favorire la stabilità e ogni vera pacificazione tra i popoli. Tutti lo sanno ma, colpevolmente, nessun provvedimento si prende.
