Fiaso: per superare la crisi dei pronto soccorso rilancio del medico unico emrgenza-urgenza. Anelli, lavoro usurante

Fiaso: per superare la crisi dei pronto soccorso rilancio del medico unico emrgenza-urgenza. Anelli, lavoro usurante

BY: SANITÀ PUBBLICA | REDAZIONE DOTTNET | 17/11/2022 19:16

Tra le altre proposte retribuzioni più alte e reclutamento degli specializzandi. Migliore: “I pronto soccorso sono il biglietto da visita di un ospedale; è fondamentale adottare provvedimenti legislativi per far fronte alla carenza di personale". Protestano a Rome i medici
Assumere gli specializzandi nei pronto soccorso, garantire un adeguato riconoscimento a chi è in prima linea e creare la figura del medico unico di emergenza e urgenza. Sono le tre proposte Fiaso per far fronte alla crisi dei pronto soccorso al centro oggi del tavolo di lavoro “L’emergenza èVoluta” nell’ambito della Accademia dei direttori Simeu 2022? a Roma a cui partecipa il presidente Fiaso Giovanni Migliore (nella foto). Nel 2022 sono stati circa 600 i medici che si sono dimessi dai servizi di emergenza-urgenza e si stima che manchino all’appello circa 4mila camici bianchi solo nei pronto soccorso. Per restituire efficienza all’assistenza sanitaria di primo soccorso ai cittadini, occorre investire su personale, strutture e organizzazione.

L’incremento dell’attrattività del lavoro in Emergenza Urgenza nell’ambito del Servizio sanitario nazionale si ottiene mettendo in campo correttivi che restituiscano vivibilità e soddisfazione professionale agli operatori nonché tramite una differente valorizzazione economica. Occorre una remunerazione adeguata per tutti coloro che lavorano nei pronto soccorso – medici, infermieri e operatori sociosanitari – un’indennità aggiuntiva che rappresenti il giusto riconoscimento per chi è esposto in prima linea.
Non solo risorse economiche. Bisogna rafforzare gli organici medici gravemente depauperati, attraverso l’inserimento in servizio dei medici specializzandi anche attraverso contratti libero-professionali, come valore aggiunto di innovazione scientifica e organizzativa, da inquadrare come dirigenti medici in formazione e a cui attribuire crescenti responsabilità in rapporto ai livelli progressivi di autonomia formativa.

Va inoltre istituita la figura del medico unico di emergenza e urgenza che opera sia nel sistema pre-ospedaliero del 118 e delle ambulanze, sia nei pronto soccorso ospedalieri attraverso la creazione di una cultura condivisa nella gestione dei pazienti critici. L’integrazione può contribuire al pieno riconoscimento del ruolo del medico di emergenza e urgenza, attraverso un proprio approccio specialistico e la condivisione di indirizzi e di percorsi di cura omogenei e standardizzati.

Anche al fine di promuovere il reclutamento e la qualificazione del personale sanitario del sistema di emergenza e urgenza, si ritiene strategica la piena integrazione funzionale delle due macrostrutture, prevedendo la rotazione operativa del personale nella turnistica del pronto soccorso e delle aree afferenti di degenza semintensiva, delle centrali operative e nei mezzi sanitari avanzati.

“I pronto soccorso sono il biglietto da visita di un ospedale; è fondamentale adottare provvedimenti legislativi per far fronte alla carenza di personale e migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni degli operatori sanitari impegnati in prima linea. Attraverso l’impiego di tutte le risorse disponibili e la valorizzazione del personale non solo dal punto di vista economico, ma anche con percorsi di carriera che consentano un’integrazione delle varie figure, potremo migliorare la qualità delle strutture di emergenza-urgenza sia per i pazienti sia per gli stessi operatori sanitari” dichiara il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.

E ieri hanno protestato i medici dell'emrgenza in un sit in a Roma: "Medici e infermieri senza respiro" e "Serve ossigeno per il pronto soccorso". Sono alcuni dei cartelli esposti dagli operatori sanitari dell'emergenza e del 118, che si sono dati appuntamento sotto al Ministero della Salute, per chiedere di far fronte a "una situazione non più tollerabile". Sono oltre un centinaio i partecipanti già arrivati e chiamati all'appello dalla Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) mentre altri stanno arrivando da diverse città italiane per denunciare una crisi raccontata dai numeri: nei pronto soccorso mancano circa 5000 medici, in pratica 3 su 10.

Obiettivo della manifestazione è chiedere al ministro della salute Orazio Schillaci provvedimenti urgenti accompagnati da una visione strutturale nel medio-lungo termine. "A novembre 2021 - spiega all'ANSA Fabio De Iaco, presidente Simeu, direttore medicina emergenza urgenza ospedale Maria Vittoria di Torino - eravamo in piazza a Roma e ci torniamo ora perché, a distanza di un anno, non è cambiato nulla, se non in peggio. Le strutture di Medicina dell'emergenza-urgenza sono uno dei pilastri principali dell'Servizio sanitario nazionale, quello che interviene negli istanti in cui si gioca la vita e la morte delle persone. Ma siamo in un periodo di grandissima sofferenza e abbiamo la percezione che non ci si renda conto della gravità del problema".

Riconoscere come attività usurante la professione dei medici e degli operatori sanitari dell’Emergenza-urgenza, ospedaliera e territoriale. E prevedere, per loro, una speciale indennità economica. Sono queste le due proposte rilanciate dal presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, sceso questa mattina in piazza insieme ai colleghi della Simeu, la Società italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza, che manifestavano sotto il Ministero della Salute di Lungotevere Ripa per chiedere interventi urgenti e mirati sui pronto soccorso italiani.

Pronto soccorso che, ha affermato Anelli, sono “la trincea del nostro Servizio sanitario nazionale”. E proprio ai colleghi “in trincea” Anelli ha voluto esprimere “la piena solidarietà per lo sforzo che fanno per salvare le persone, in condizioni organizzative molto difficili, perché sono legate alla carenza dei medici, alla carenza del personale sanitario ma anche a un’organizzazione che non ha consentito di regolamentare gli accessi”.

“Sono intervenuto più volte – ha continuato – nei confronti del Governo e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per sostenere le richieste di questi colleghi: il riconoscimento di attività usurante e anche un incentivo economico, sul quale il Ministro mi è sembrato assolutamente concorde e impegnato nella ricerca delle risorse necessarie”. “Quindi attendiamo fiduciosi oggi – ha concluso – proprio a seguito di questa manifestazione, risposte chiare e precise per una categoria che merita sicuramente una grandissima attenzione. Il nostro convincimento è rafforzato dalla disponibilità dimostrata anche in questa occasione dal Ministro, che ha voluto incontrare i vertici della Simeu”.
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