Leishmaniosi del cane: trasmissione, sintomi, prevenzione

Leishmaniosi del cane: trasmissione, sintomi, prevenzione

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La leishmaniosi è una malattia molto seria e incurabile che può essere fatale per il tuo cane. Scopri quali sono i sintomi e cosa puoi fare per prevenirla.

La leishmaniosi è una grave patologia appartenente alle CVBD (Canine Vector Borne Diseases), o malattie trasmesse da vettore, e largamente presente anche in Italia. Al momento non esistono farmaci in grado di debellarla una volta contratta, ma è possibile solo tenerne sotto controllo i sintomi. Si tratta dunque di una malattia cronica che può arrivare a essere letale per il tuo cane. Per questo la prevenzione è di fondamentale importanza.

Come si trasmette la leishmaniosi al cane?
La causa della leishmaniosi è un protozoo?chiamato Leishmania infantum, che si trasmette al cane (e ad altri mammiferi, uomo compreso) attraverso la puntura del?flebotomo, un piccolo insetto ematofago simile alla zanzara conosciuto anche come pappatacio o “mosca della sabbia”.

Il flebotomo è piuttosto difficile da individuare poiché agisce al crepuscolo e nelle ore notturne volando in modo molto silenzioso, mentre durante il giorno si nasconde nelle fessure e negli ambienti umidi e ricchi di detriti organici.

Se punge un animale infetto e ne ingerisce il sangue, il pappatacio assume anche le leishmanie e ne diventa l’ospite cosiddetto “intermedio”. Il protozoo trascorre parte del proprio ciclo di vita all'interno dell’apparato digerente del pappatacio, si modifica e, una volta raggiunta la forma infettante, risale nella?faringe dell’insetto per essere trasferito con una nuova puntura a un altro animale, che ne diventerà l’ospite “definitivo”.

Una volta iniettato attraverso la puntura del pappatacio sul cane il protozoo Leishmania infantum si moltiplicherà e potrà sviluppare la malattia vera e propria, la leishmaniosi, di cui l’animale diventa a propria volta un “serbatoio”, pronto per essere punto da altri pappataci che diventeranno vettori infettanti per altri mammiferi.

Quali sono i sintomi della leishmaniosi nel cane?
Nel cane, il periodo di incubazione della leishmaniosi può arrivare fino a sette anni. In alcuni casi, l’infezione da Leishmania infantum non degenera in malattia e un esemplare infetto può rimanere asintomatico per tutta la vita. Quando però la patologia si sviluppa, i sintomi sono ben visibili e si distinguono in due tipi: viscerali e cutanei.

Sintomi della leishmaniosi nel cane: i sintomi viscerali
La forma viscerale di leishmaniosi è la più diffusa e comprende manifestazioni quali:

affaticamento e?sonnolenza;?
perdita di peso;
perdita dell’appetito;
vomito;
diarrea;
problemi agli occhi (congiuntivite, uveite, retinite);
anemia?e?perdita di sangue dal naso?(epistassi);
aspetto “globoso” dell'addome (a causa dell’aumento di volume di fegato e milza);
insufficienza renale con conseguente aumento della diuresi (poliuria) e della sete (polidipsia);
ingrossamento dei linfonodi;
dolori diffusi, zoppie;
Febbre rara
Sintomi della leishmaniosi nel cane: i sintomi cutanei
Si dice comunemente che le forme cutanee di leishmaniosi diano all’animale un aspetto da “cane vecchio” e, in effetti, i sintomi includono:

rarefazione del pelo;
dermatite con pelle secca ed esfoliazioni tipo forfora;
ispessimento della cute del naso e/o dei cuscinetti plantari (ipercheratosi);
alopecia intorno a occhi, zampe e dorso;
crescita anomala delle?unghie?(onicogrifosi);
comparsa di ulcere nella zona peri-oculare (“cane con occhiali”), sulle orecchie, nella mucosa orale e nel naso.


Come si cura la leishmaniosi del cane?
Come già detto, al momento non esistono dei farmaci in grado di eliminare il protozoo Leishmania infantum dall’organismo e, dunque, non è possibile guarire da questa malattia. Le terapie attualmente disponibili agiscono solo sui sintomi della leishmaniosi nel cane e hanno lo scopo di evitare una degenerazione della patologia, circostanza purtroppo abbastanza frequente. Per questo motivo è di importanza cruciale agire tempestivamente con la prevenzione, rivolgendosi al veterinario.

Come si previene la leishmaniosi del cane?
Per una prevenzione efficace della leishmaniosi è necessario ridurre al minimo le possibilità che il cane venga punto scegliendo prodotti antiparassitari per uso topico (spot-on e collari) che abbiano un effetto repellente, cioè impediscano ai pappataci di pungere, e che siano autorizzati dal Ministero della Salute per la riduzione del rischio di trasmissione della leishmaniosi canina. Per questi motivi è bene leggere attentamente il foglio illustrativo, poiché non tutti gli antiparassitari sono uguali.

Per la prevenzione della leishmaniosi canina sono disponibili anche dei?vaccini, che tuttavia non proteggono il cane dall’infezione ma rappresentano una barriera aggiuntiva, agendo dopo la puntura e la conseguente infezione. Per minimizzare il rischio di infezione, è necessario associare sempre degli antiparassitari con azione repellente autorizzati per la riduzione del rischio di trasmissione di leishmaniosi canina, oltre a prendere una serie di precauzioni pratiche, quali:

limitare l'esposizione notturna al parassita, evitando lunghe passeggiate serali e tenendo il cane al riparo durante la notte;
applicare zanzariere con maglie fitte alle finestre (0,4-2 mm);
utilizzare insetticidi ambientali per uso domestico.
A conclusione del programma di prevenzione, sottoporre il cane a esami sierologici periodici.

Leishmaniosi canina e contagio all’uomo: i rischi per i proprietari
La leishmaniosi è una zoonosi, ovvero una malattia trasmissibile anche all’uomo. Il vettore necessario è il flebotomo e ciò significa che la trasmissione diretta da cane a uomo non è possibile: il cane è solo un “serbatoio” che ospita il protozoo Leishmania infantum. Affinché un essere umano contragga la malattia, è necessario che un pappatacio punga un cane infetto e, trascorso il tempo necessario alla trasformazione del protozoo in una forma infettante, punga l’uomo. Proprio per questo motivo è fondamentale applicare un antiparassitario esterno repellente anche a un cane già malato di leishmaniosi, così da impedire ai flebotomi di pungerlo e diffondere la malattia.
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