Test Medicina 2023, domande vendute in anticipo su Telegram o dagli stessi corsi di preparazione. Denuncia da Palermo

Test Medicina 2023, domande vendute in anticipo su Telegram o dagli stessi corsi di preparazione. Denuncia da Palermo

BY:PROFESSIONE | REDAZIONE DOTTNET | 06/09/2023 20:24

Quest'anno gli esami si sono svolti in più giorni e in due diverse sessioni: una ad aprile e una a luglio. Il problema, secondo gli avvocati, è che le domande di aprile sono state ripetute a luglio.

In questi giorni vengono pubblicate le graduatorie relative ai test per l’accesso alla facoltà di Medicina in base ai risultati delle prove svolte negli scorsi aprile e luglio. Come riporta La Repubblica, però, ci sarebbero delle gravi irregolarità che potrebbero mandare in fumo tutto. Secondo lo studio legale Leone-Fell & C. c’è stato chi ha pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test. Ad altri è invece bastato trovare il gruppo giusto su Telegram e versare appena 20 euro.

A differenza degli scorsi anni, quando il test avveniva in un unico giorno, quest’anno gli esami si sono svolti in più giorni e in due diverse sessioni: una ad aprile e una a luglio. Il problema, secondo gli avvocati, è che le domande di aprile sono state ripetute a luglio.

La faccenda ha avuto una conseguenza ovvia: “Sono nate chat, gruppi su Telegram, gruppi delle scuole di preparazione che invitavano ragazzi usciti dall’esame a postare domande appena ricevute — spiega l’avvocato Leone — Quindi le domande sottoposte a migliaia di persone che sono state esaminate ad aprile sono state inserite in una banca dati. Quindi condivise, vendute e disponibili per luglio”.

“Bisogna considerare — prosegue — che molte scuole di preparazione ai test di ammissione, beneficiando di un gran numero di iscritti, hanno accumulato dai propri membri una vasta quantità di quesiti e hanno persino organizzato apposite lezioni mirate alla spiegazione delle domande già note. Sono stati agevolati i più furbi, i più fortunati o chi aveva la possibilità di pagare per conoscere in anticipo le domande. Il Cisia si è accorto tardivamente del problema e abbiamo le prove che i suoi rappresentanti sono entrati nei gruppi social per controllare che questa condivisione di domande non avvenisse, ma era già fuori controllo”. Secondo l’avvocato l’epilogo, che avrebbe grossissime conseguenze, è quasi scontato: “Questo test è irregolare. Verrà annullato dal Tar sconvolgendo l’inizio dell’anno accademico”.

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