Salute, prendiamo troppi antibiotici? La guida dell’Iss per un corretto utilizzo
Introduzione
Ogni anno in Europa più di 35mila persone muoiono a causa di di infezioni provocate da microrganismi resistenti agli antimicrobici.
In Italia sono 12mila.
A rivelarlo è stata l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Nel nostro Paese l'uso degli antibiotici supera del 10% la media europea, soprattutto nelle regioni del Sud, nonostante una riduzione del 5,1% nel 2024.
I superbatteri rappresentano una delle grandi sfide della medicina e dei sistemi sanitari internazionali.
In occasione della Settimana mondiale della consapevolezza sugli antibiotici, l'Istituto Superiore di Sanità ha stilato una guida raccogliendo tutte le informazioni da conoscere sul fenomeno dell'antimicrobico-resistenza: che cos'è, quali sono i rischi e come possiamo difendere noi stessi e gli animali domestici.
Vediamole insieme.
Che cos'è l'antibiotico-resistenza
Secondo la definizione dell'Iss l'antibiotico-resistenza è la capacità di un batterio di resistere all'azione di uno o più farmaci antibiotici e quindi di sopravvivere e moltiplicarsi.
Questo tipo di resistenza può essere innata (quando il batterio è naturalmente resistente ad un antibiotico) o acquisita (quando un batterio diventa resistente all'azione di un farmaco antibiotico).
I rischi
Come sottolinea l'Iss, a causa della antibiotico-resistenza si stanno esaurendo le opzioni per curare le infezioni gravi nell'uomo, negli animali e nelle piante.
Il rischio è che, se non si interviene, entro il 2050 potrebbero morire 39 milioni di persone a causa di questo fenomeno.
I costi dell'antibiotico-resistenza
Solo in Europa, il trattamento delle infezioni causate da microbi resistenti agli antimicrobici costa quasi 12 miliardi di euro all'anno.
Le infezioni resistenti comportano malattie più lunghe, meno opzioni terapeutiche e degenze ospedaliere più lunghe.
Inoltre, le infezioni da patogeni resistenti negli animali destinati alla produzione di alimenti comportano anche trattamenti più costosi, una minore produttività e gravi implicazioni per la sicurezza alimentare.
Secondo le stime dell'Iss, se non si adottano soluzioni tempestive, entro il 2050 la resistenza ai farmaci potrebbe essere responsabile di perdite nella produzione animale pari al fabbisogno di consumo di oltre 2 miliardi di persone all'anno. Si tratta di circa 1 persona su 5 della popolazione mondiale prevista.
Proteggere la salute di animali e ambiente
La salute umana, la salute degli animali e la salute dell'ambiente sono intrinsecamente interconnesse e interdipendenti.
L'uso massiccio e inappropriato di antimicrobici in ambito umano e veterinario e la loro diffusione nell'ambiente ha favorito la comparsa di ceppi sempre più resistenti.
Oltre il 60% dei patogeni che causano malattie umane proviene da animali domestici o selvatici: per questo, proteggere la salute degli animali e dell'ambiente permette anche di proteggere la salute umana.
Assumere antibiotici solo quando prescritti
Come ribadisce ancora l'Istituto Superiore di Sanità, gli antibiotici e altri antimicrobici devono essere assunti solo quando vengono prescritti da un medico o da un professionista sanitario qualificato, seguendo sempre le istruzioni fornite.
Se si saltano delle dosi o si interrompe un trattamento antimicrobico troppo presto, i microbi più resistenti potrebbero sopravvivere, con il rischio di farci ammalare nuovamente e di infettare gli altri.
Lavarsi le mani regolarmente
Tra i comportamenti da mettere in atto per ridurre il rischio di infezioni c'è l'igiene delle mani: ad esempio prima di cucinare e mangiare, dopo aver usato il bagno, aver toccato animali o essere stati all'aperto.
Lavarsi regolarmente le mani non solo aiuta a prevenire le infezioni prima che si manifestino, ma rappresenta anche un modo semplice ed efficace per proteggere persone e animali dalla diffusione di batteri.
Evitare contaminazioni di cibi e cuocere la carne
Oltre all'igiene regolare delle mani, tra le abitudini da adottare nella vita di tutti i giorni c'è anche la pulizia di superfici e utensili da cucina.
L'Iss suggerisce anche di separare gli alimenti crudi da quelli cotti per evitare contaminazioni, oltre che cuocere bene carne, pollame, uova e frutti di mare.
Si consiglia anche di conservare gli alimenti deperibili in frigorifero in modo appropriato e di lavare bene frutta e verdura per ridurre il rischio di infezioni, diminuendo di conseguenza la possibilità che si sviluppino microbi resistenti.
Indossare la mascherina quando si è malati
Per l'Istituto, è importante anche rimanere a casa quando si è malati o, se si è costretti a uscire, è opportuno indossare la mascherina per ridurre la diffusione delle infezioni verso altre persone e verso gli animali.
Alcuni microbi resistenti possono infettare esseri umani e animali in entrambe le direzioni.
I batteri possono colpire anche gli animali domestici
I batteri resistenti e altri superbatteri possono infettare anche gli animali domestici, mettendo a rischio la loro salute. In alcuni casi, cani e gatti possono aver bisogno di trattamenti più forti o più lunghi. Per prendersi cura degli animali domestici, l'Iss consiglia di effettuare controlli regolari e di garantire un rifugio pulito, una corretta igiene, una buona alimentazione e le vaccinazioni.
Gli antimicrobici agli animali
Così come per gli umani, anche gli antimicrobici negli animali devono essere somministrati solo su prescrizione di un veterinario e devono essere utilizzati secondo le istruzioni raccomandate.
Gli antibiotici previsti per uso umano non devono mai essere utilizzati per uso veterinario anche per lo sviluppo di nuove resistenze.
Smaltire gli antimicrobici
Infine, l'Iss sottolinea che lo smaltimento improprio degli antimicrobici può danneggiare l'ambiente e contribuire alla comparsa e diffusione di batteri resistenti.
Si sconsiglia quindi di conservare antimicrobici inutilizzati o scaduti.
Ed è bene non gettarli nella spazzatura né scaricarli nel wc.
Per uno smaltimento sicuro, l'Iss suggerisce di portarli in farmacia o seguire le indicazioni locali.
fonte https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2025